Project Description

Albrecht Dürer
(Norimberga 1471 – Norimberga 1528)

Sant’Antonio che legge, 1519

Bulino
misure: mm 93 x 136

Pittore e incisore tedesco. Dopo una prima istruzione presso la bottega del padre orefice, nel 1486 studia con il pittore Michael Wolgemut, il maggiore pittore e xilografo attivo in quegli anni a Norimberga. Di questo primo periodo si conservano rarissimi disegni che portano la firma “Ad”, sostituita con il monogramma nel 1496. A partire dal 1490 Dürer inizia i suoi viaggi per la Germania. Lavorando di volta in volta nei luoghi visitati, anche Venezia nel 1494, il suo nome iniziò a circolare. Proprio il primo viaggio in Italia sarà fondamentale per la sua formazione, in particolare, si arricchì del plastico monumentalismo di Mantegna e delle armonie classiche del Pollaiolo e di Giovanni Bellini. Tornato in patria aprì una bottega molto fiorente e stabilì un importante sodalizio con l’elettore di Sassonia Federico il Saggio. Tra il 1507-09 lo ritroviamo a Venezia al centro della raffinata società di nobili, artisti e umanisti della Serenissima, come artista illustre soprattutto per le sue incisioni. In questo periodo l’artista si soffermò su problemi coloristici, dovuti al contatto con Giorgione e Tiziano, risolvendoli in pale d’altare in cui lo spazio, i colori di smalto, il divino “umanizzato” sono le caratteristiche essenziali. Nell’ultimo periodo di vita si occupò principalmente della pubblicazione dei suoi scritti teorici, arricchiti da disegni scientifici.
Dürer è il più grande artista del Rinascimento nordico che, attraverso le sue opere, è stato cerniera tra il nord e il sud dell’Europa. La sua grande passione per l’incisione fa si che tale tecnica venga concepita dall’artista come una forma d’arte a se stante, e ne sviluppa e cura temi diversi e innovativi, che lo portano ad essere forse il migliore incisore di stampe antiche, insieme a Goya e Rembrandt.

Nella stampa, in primo piano sulla destra, è rappresentato Sant’Antonio Eremita mentre è intento a leggere. Il Santo è avvolto nel suo saio reso attraverso l’abile uso della tecnica, morbido e riccamente panneggiato. Viene raffigurato seduto a terra, chino sul libro e assorto nella lettura, in una posa carica di lirismo e devozione, distaccato. Alla sua destra troviamo il bastone del pellegrino infisso nel terreno, culmina con la Croce di Lorena e il campanello e, espediente architettonico, divide la scena in due parti. Alle spalle del santo una città fortificata occupa un rilievo e declina sulla sinistra della composizione verso un ponte fortificato. I tratti del bulino evidenziano i profili delle case, i tetti in paglia, il campanile di una chiesa, torrioni e merlature ma anche il corso d’acqua sulla sinistra nel quale, mediante l’intersezione delle linee e delicati contrasti chiaroscurali si riflettono alcuni edifici e le fronde degli alberi. In basso al centro monogramma e data 1519.

Impressione delicata, come di consueto in questa variante. Ottimo stato di conservazione. Rifilata lungo la battuta. Stampata su carta della fine del XVI secolo. Variante d/d.

Bibliografia: Meder 1932, 51; Dodgson 1926, 91; Bartsch VII.74.58.

VENDUTO