Project Description

Diana Scultori
(Mantova 1547 – Roma 1612)

Latona che da alla luce Apollo e Diana nell’isola di Delo

Bulino
misure: mm 253 x 373

Figlia d’arte dello scultore e incisore Giovanni Battista da Verona. Conosciuta con varie forme onomastiche, tra cui Ghisi per l’errata parentela con l’incisore mantovano Giorgio Ghisi (avanzata da Giorgio Vasari) e soprattutto Diana Mantovana (quest’ultima forma continua a essere preferita dalla bibliografia in lingua inglese) si forma inizialmente a Mantova nella bottega del padre, per poi trasferirsi a Roma, dove vi rimane sino alla sua morte. La produzione incisoria si basa più su incisioni di traduzione che su incisioni originali e ciò deriva dal suo essere donna che dovette limitare la sua formazione artistica. Diana Mantuana fu l’unica artista femminile del Rinascimento a firmare le sue stampe grazie al privilegio concessole da papa Gregorio XIII in data 5 giugno 1575, nonché l’unica ad essere citata da Giorgio Vasari nella seconda edizione delle Vite. La sua opera incisoria comprende soggetti religiosi, spesso di marcata natura devozionale, soggetti mitologici, dettagli di decorazioni architettoniche, riproduzioni di statue antiche e allegorie. Paolo Bellini le attribuisce 63 bulini certi, ordinati cronologicamente, e 14 dubbi.

Il soggetto di questo foglio è tratto da un disegno, in controparte, di Giulio Romano, oggi conservato al Louvre,  preparatorio per un dipinto oggi conservato ad Hampton Court Palace, (Royal Collection, inv. 115). Attraverso uno straordinario uso del bulino, con un tratto fitto e continuo, viene rappresentata sull’isola di Delo Latona, amante di Giove, che per fuggire all’ira di Era vi si era rifugiata per dare alla luce i suoi figli. Tutto viene descritto nei minimi particolari; le montagne e la città sullo sfondo, le acqua calme del mare; Latona è stanca, sdraiata e seminuda accudita da ancelle. In basso a sinistra firma incisa DIANA. Secondo la critica il soggetto potrebbe appartenere ad una serie di 12 composizioni rappresentati la nascita di alcune divinità. La serie secondo Oberhuber potrebbe essere messa in relazione alle celebrazioni per la nascita di Francesco III Gonzaga, figlio di Federico II. Esemplare nel II/IV stato, con la F alla fine del nome DIANA abrasa e prima dell’indirizzo Horatius Pacificus Formis.

Straordinaria impressione dai neri vivaci e dai forti contrasti chiaroscurali. Al verso traccia di altra impressione per contatto. Ottimo stato di conservazione, tracce di colla visibili al verso. Rifilata irregolarmente all’interno della linea di inquadramento di 2-3 mm.

Filigrana: scudo con all’interno tre monti e giglio, simile a Briquet  11936 (Lucca 1583).

Timbro di collezione al verso del Il Mercante di Stampe. Marcello e Rosalba Tabanelli sono stati mercanti di stampe a Milano a partire dal 1968 (Lught 4722)

La qualità dell’impressione è paragonabile agli esemplari presso la NGA e il British Museum

Bibliografia: Bartsch, Le Peintre graveur XV.449.39; Paolo Bellini, L’Opera incisa di Adamo e Diana Scultori, 1991, 9. 

VENDUTO (0571022)