Project Description

Diana Scultori
(Mantova 1547 – Roma 1612)

Sacra famiglia con San Giovannino, 1575

Bulino
misure: mm 287 x 214

Figlia d’arte dello scultore e incisore Giovanni Battista da Verona. Conosciuta con varie forme onomastiche, tra cui Ghisi per l’errata parentela con l’incisore mantovano Giorgio Ghisi (avanzata da Giorgio Vasari) e soprattutto Diana Mantovana (quest’ultima forma continua a essere preferita dalla bibliografia in lingua inglese) si forma inizialmente a Mantova nella bottega del padre, per poi trasferirsi a Roma, dove vi rimane sino alla sua morte. La produzione incisoria si basa più su incisioni di traduzione che su incisioni originali e ciò deriva dal suo essere donna che dovette limitare la sua formazione artistica. Diana Mantuano fu l’unica artista femminile del Rinascimento a firmare le sue stampe grazie al privilegio concessole da papa Gregorio XIII in data 5 giugno 1575, nonché l’unica ad essere citata da Giorgio Vasari nella seconda edizione delle Vite. La sua opera incisoria comprende soggetti religiosi, spesso di marcata natura devozionale, mitologici, dettagli di decorazioni architettoniche, riproduzioni di statue antiche e allegorie. La più completa ricostruzione del catalogo di Diana spetta a Paolo Bellini (L’opera incisa di Adamo e Diana Scultori, 1991), che le attribuisce 63 bulini certi, ordinati cronologicamente, e 14 dubbi (da integrare con Pagani, 1992, pp. 82-84).

Impressione eccellente, dai neri vivaci e dai forti contrasti chiaroscurali. Soggetto tratto da un invenzione di Raffaellino da Reggio, ora al Museo Nazionale di Varsavia.
Minimi margini oltre la battuta del rame. Ottimo stato di conservazione.
Iscrizione in lastra in basso a sinistra: “Di Gregorivs.PP.XIII. / Privilegio P An .X. / Raph Da Reggio Invent” e in basso a destra: “Nico Van Aelst for/Diana Mantvana Incidebat. Romae Anno M.D.LXXV.”
Stato: II/IV, prima del taglio della lastra e dell’aggiunta dell’indirizzo di Callisto Ferranti, con l’indirizzo di Nicolo van Aelst. Si tratta dell’esemplare pubblicato su Print Quarterly nel 2012, ad oggi l’unico esemplare noto con l’indirizzo di Van Aelst che aggiunge così uno stato intermedio sconosciuto ai repertori. Van Aelst (Bruxelles 1526 circa – post 1613) è stato un editore e mercante di stampe fiammingo attivo a Roma.
Al verso presenti timbri di collezione: lettere “St.k” entro un cerchio, collezione Stefan Kaps, L.4642 e lettere “Dr. R.R.” collezione Kaps, Rainer, L.4641. e lettere “GK” entro un cerchio.

Bibliografia: Bellini L’opera incisa Adamo e Diana Scultori, Vicenza, 1991, pp.199-201; Bartsch XV.440.18; Giulio Girondi in PQ XXIX 2012, pp.297-9.

Prezzo: € 1800,00