Project Description

Domenico Piola
(Genova 1627 – Genova 1703)

San Girolamo

Matita, penna, biacca e acquerello bruno
misure: mm 420 x 291; foglio mm 478 x 327

La famiglia Piola fu una famiglia di artisti attivi a Genova tra la fine del Cinquecento e il Seicento. Personaggio di spicco fu sicuramente Domenico che si formò presso la bottega del fratello Pellegro per poi, dopo la sua morte, entrare nella bottega di Giovanni Domenico Cappellino (Genova 1580 – Genova 1651). Verso il 1635, per studiare e approfondire i maestri del passato si recò a Roma, dove strinse amicizia con Valerio Castello (Genova 1624 -Genova 1659) il quale indirizzò il giovane Piola verso artisti emiliani come Correggio e Parmigianino e lo incoraggiò ad ammirare il linguaggio forte e intenso di Pieter Paul Rubens e Giulio Cesare Procaccini. Ricevette da subito importanti commissioni e realizzò soprattutto immagini o scene religiose. L’attività grafica fu un suo punto fermo e molti dei suoi disegni vennero tradotti in incisioni per libri illustrati.

Attraverso un tratto leggero e sinuoso al centro della composizione vediamo la figura di San Gerolamo. Il Santo è seduto su di una roccia ha il corpo muscoloso, plastico, solo un tessuto riccamente panneggiato a stemperare la durezza della pietra. Il corpo atletico contrasta con il volto di anziano caratterizzato da rughe e una lunga barba bianca. Lo sguardo è rivolto in alto verso la luce divina che si irradia dall’angolo superiore sinistro ed entra nella narrazione. La postura del corpo crea una croce in diagonale, gambe e busto si incrociano con le braccia aperte. Lo spazio è scandito: la diagonale delle braccia divide una parte superiore chiara e quasi monocroma dalla parte inferiore più scura e più ricca di dettagli. Anche il piano di seduta divide la composizione in due zone cromatiche degradanti: dallo scuro del primo piano al chiaro del fondo. Il santo regge nella mano destra una pietra, a sinistra, abbandonati come natura morta, un teschio, un cartiglio e un libro. Le linee di contorno sono ben marcate, ma le pennellate leggere creano puntuali giochi luministici che conferiscono dinamismo alla composizione, accentuano i particolari e avvolgono il paesaggio roccioso in un’atmosfera solenne e mistica. Il disegno è tipico della produzione di Piola, molti sono i disegni con cui è possibile fare un confronto, più o meno complessi, suggeriamo qui, a mo’ di esempio un San Gerolamo conservato al Met.

Disegno è montato su supporto in carta grigio verde del secolo XIX. Reca in basso a sinistra scritta a penna Dmco Piola e catalogazione del collezionista genovese Santo Varni (Lught 3531)

VENDUTO