Project Description

Francesco Villamena
(Assisi 1566 – Roma 1625)

San Francesco, 1613

Bulino
misure: mm 315 x 240

Pittore, disegnatore e incisore italiano. Si trasferì a Roma nel 1590 dove divenne allievo di Cornelis Cort, e in seguito lavorò con Agostino Carracci. Fu un abile incisore a bulino; realizzò sia incisioni di invenzione che di traduzione da opere di Raffaello, Caliari, Barocci, Muziano, Giulio Romano e altri, caratterizzate da un segno netto, vigoroso, pulito, ma spesso piuttosto crudo. Oltre a soggetti storici e religiosi, eseguì dei ritratti, tra cui ricordiamo una serie di figure di genere (Roma, Gab. N. Stampe). Nel 1594 eseguì una serie di incisioni che illustravano scene dalla Vita di San Francesco. La sua opera comprende all’incirca mille lastre.

Nella stampa troviamo San Francesco d’Assisi in adorazione del Crocifisso parzialmente visibile sulla sinistra, la scena si svolge all’interno di una grotta che si apre su un paesaggio marino. Il Santo è inginocchiato, avvolto nel saio legato da una cintura da cui pende un libro di preghiere. È un uomo anziano, con la lunga barba bianca, ha il volto solcato da rughe e lo sguardo in estasi fisso verso l’alto, nell’angolo superiore sinistro tra un turbinio di nubi dalle quali si diffonde la luce divina vediamo l’iscrizione CARITAS. Le mani sono giunte in preghiera e tra le dita nodose pende un rustico rosario che si appoggia sopra un cranio. Alle sue spalle degli uomini, in ombra in secondo piano sono seduti sulla riva e indicano un’altra scena che si svolge in mezzo al mare: su una zolla di terra due frati uno in ginocchio l’altro in piedi con il suo bastone. Oltre lungo la sponda opposta un edificio in fiamme e, all’orizzonte una vela. Grazie all’abile uso del bulino tutto viene descritto nei minimi dettagli, è interessante notare addirittura la trasparenza dell’aureola del Santo. Nel margine inferiore, inciso in lastra appena sotto il soggetto, “Franciscus Villamoena Invetor et Sculpsit Rome”. “Sub Cruce franciscus saltus interque serat/ Gaudia habet, patrio qualia nulla lare”, “Cum privilegio S pontificis et superiorum licentia 1613”. Oltre la lastra, numero a penna in grafia antica, 125.

Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Margini di di 5/7 mm.
Timbro al verso E.L, collezione Emile Lachenaud, L.3473. Filigrana: “IHS” nel cerchio.

Altri esemplari al Metropolitan Museum (inv. 51.501.2523, descritto come inedito al tempo dell’ingresso nelle collezioni) e all’ING (inv. FC31237).

Bibliografia: Kühn-Hattenhauer 1979 pp.129-33.

VENDUTO