Project Description

Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto
(Genova 1609 – Mantova 1664)

L’entrata degli animali nell’arca, 1650-55

Acquaforte
misure: mm 203 x 402

Pittore e incisore italiano fra i massimi esponenti della scuola barocca genovese. La prima formazione avviene a Genova presso la bottega di G. B. Paggi, Giovanni Andrea de Ferrari e Sinibaldo Scorza. A Genova si confronta anche con gli artisti fiamminghi presenti in città quali Jan Roos, pittore di animali e Van Dyck, sviluppando così un cromatismo caldo e vibrate. A 25 anni è a Roma, è un artista già apprezzato tanto da poter accedere all’Accademia di San Luca. Lavorerà tra Roma e Genova fino a trasferirsi a Mantova dove presterà i suoi servizi per il Duca Carlo II Gonzaga.  É importante ricordare che egli ebbe un ruolo decisivo nell’affermazione e nello sviluppo dell’incisione d’invenzione quale strumento di espressione con un linguaggio proprio tanto nel contesto genovese quanto in quello romano dove è sicuramente entrato in contatto con Pietro Testa. Grechetto è stato un grande sperimentatore animato dallo spirito di ricerca di effetti tonali in fase di stampa. Ha spesso ambientato le sue composizioni di notte per incrementare gli effetti di chiaroscuro. E inoltre ad oggi considerato l’inventore del monotipo. I temi più cari che svilupperà sia in pittura che nelle incisioni sono temi a soggetto biblico o mitologico e spesso le scene sono affollate da animali.

In questa stampa, attraverso un accentuato chiaroscuro di origine rembrantesca, vengono rappresentati diversi animali che si dirigono verso l’Arca di Noè visibile in lontananza sulla sinistra. La scena si svolge all’interno di un paesaggio rigoglioso contraddistinto da alti e grandi alberi dalle copiose fronde, gli animali sembrano uscire dal fitto di un bosco. Questi vengono descritti minuziosamente e vengono caratterizzati da espressioni e posture diverse; spicca al centro della composizione un cavallo dalla criniera mossa dal vento, riconosciamo tori, mucche, cani, una pecora che sta urinando, oche e dei topolini in basso a destra. Sempre sulla destra tre uomini che, raffigurati con tratto vibrante e forte inchiostrazione, si confondono quasi con la vegetazione, caricano diversi oggetti su un mulo da soma e sembra che stiano dirigendo gli animali verso l’imbarcazione. Noè è avvolto in una tunica e indica con la mano sinistra l’arca ormai in mare pronta ad accogliere gli animali. In basso a sinistra sopra una pietra bianca è incisa la scritta: “CASTIGLIONE/GEIEP” che sta per Genovese Invenit Et Prinxit”.

Il soggetto di questa incisione è stato sviluppato dall’artista anche in tre dipinti conservati a: Genova, Accademia Ligustica; Weston, College Bradforrd; Genova, Coll. Privata (ill. in E. Arslam, Opere del Grechetto a Genova, a Milano, a Firenze in Arte Lombardia, Milano 1995 pag.170, fig.1). Sono inoltre segnalati da Bellini tre disegni con soggetti molto simili e un disegno probabilmente preparatorio per il solo cavallo (Colnaghi, Londra, aprile-maggio 1972, plate XXXVII, n, 104).

Impressione eccellente dai neri intensi su carta vergellata. Ottimo stato di conservazione. Rifilata alla battuta del rame. Stato Unico. Al verso a penna in grafia antica “Aug 4/35” e timbro da collezione non identificato in Lugt.

Bibliografia: Bellini, 1982, pagg. 162-163, n.61; Bartsch XXI.10.1.

VENDUTO