Project Description

Giovanni Domenico Tiepolo
(Venezia 1727 – Venezia 1804)

La sacra Famiglia a piedi alle porte della città, 1753

Acquaforte
misure: mm 189 x 252

Pittore e incisore italiano. Figlio di Giambattista Tiepolo entra all’età di tredici anni nella bottega del padre diventandone presto collaboratore. Nell’arco della sua brillante carriera lavora in stretta collaborazione con il padre, parallelamente riceve importanti incarichi nei quali da prova dell’estro e della personalità che era andato formando. In campo incisorio sono da ricordare alcune serie: Via Crucis derivata da sui stessi dipinti per la chiesa veneziana di San Polo; Idee pittoresche sopra la Fuga in Egitto; le straordinarie sessanta lastre che costituiscono la Raccolta di Teste e alcune altre acqueforti, anche di grande formato, spesso derivate da dipinti o affreschi del padre.

Il foglio appartiene alla serie: Idee pittoresche sopra la Fuga in Egitto, dedicata a Sua Altezza Monsignor Carlo Filippo Prencipe del Sacro Romano Impero, 1753. Composta da 27 incisioni è considerata il capolavoro acquafortistico dell’artista che trasse ispirazione dalle opere paterne. Nel foglio Tiepolo coglie la Sacra Famiglia in primo piano di spalle che avanza in diagonale da sinistra verso destra. Giuseppe porta una gerla colma di indumenti, la Vergine avvolta nel suo lungo mantello protegge amorevolmente suo figlio tra le braccia e l’asino, che sembra rivolgere lo sguardo verso di loro, li precede verso la città. Tutto viene descritto attentamente: un tronco in basso a sinistra, la zampa dell’asino sollevata, gli alberi dalle copiose fronde che si mescolano al cielo realizzato con susseguirsi di linee parallele e la città sullo sfondo.  Nella città si riconosce “il tempio ed il torrione che ricordano l’analogo inserto visibile nella pala con la SS. Trinità del Duomo di Udine commissionata a Gianbattista” (A.Rizzi 1971, n.76). Il tratto intenso, stretto e incisivo rivela una maggiore padronanza della tecnica incisoria rispetto alla lastre della Via Crucis, visibile anche nei forti contrasti chiaroscurali, nella plasticità delle figure e nella percezione di un’atmosfera sospesa, di un silenzio eloquente. Tutto è fluido, i morbidi gesti e l’eco degli sguardi nascosti, intimi, raccolti, non rivolti al pubblico, narrano la vicenda. In basso a sinistra nell’inciso “Do: Tiepolo inv et fe” al centro il numero 10.

Impressione eccellente, nitida e ricca di contrasto. Buoni margini. Perfetto stato di conservazione. Stato: III/III dopo la riduzione della lastra e l’aggiunta del numero 10.

Filigrana: frammento serpente o coda di cometa (?).

Bibliografia: D. Succi (a cura di) catalogo della mostra, I Tiepolo Virtuosismo e Ironia, n.51; A. Rizzi, L’opera grafica del Tiepolo, Le acqueforti, Venezia, 1971.

VENDUTO