Project Description

Giovanni Martino de Boni
(Venezia 1753 – attivo a Roma fino a circa il 1831)

Cinque danzatrici che reggono corone

Acquaforte e bulino
misure: mm 420 x 718

Pittore e incisore italiano. Si formò presso l’Academia di Belle Arti di Parma per poi trasferirsi e perfezionare la sua arte a Roma entrando in contatto con l’incisore Volpato. Qui riallacciò i rapporti con l’amico d’infanzia e maestro Antonio Canova fino a diventarne uno dei più attivi e raffinati collaboratori, è considerato “uno degli interpreti più fini e sensibili della poetica canoviana” (Fabio Fiorani, 1993).

Antonio Canova attribuì una grande importanza al mezzo incisorio quale mezzo di divulgazione delle immagini delle sue opere: sculture e bassorilievi. Come i documenti e la critica ricorda, si impegnò in prima persona a stipendiare incisori che riproducessero sotto il suo controllo in maniera sistematica tutta la sua produzione.

Questa stampa fa parte della serie Baccanti che danzano. Pensieri di Antonio Canova. La serie è considerata fra le meglio riuscite, si distingue per estrema finezza di esecuzione. Riproduce una delle tempere su carta di Canova oggi a Possagno, misura cm 335×780. Le tempere di Canova vennero realizzate tra il 1796 e il 1807 e raffigurano gruppi di leggiadre figure di ninfe e di danzatrici, ispirate alle piacevoli immagini parietali che Canova aveva visitato presso gli scavi di Ercolano nel 1779. Dallo sfondo nero inserito in una cornice quadrettata emergono cinque ninfee eteree, danzano simmetriche rispetto al centro della composizione. I loro corpi leggiadri, eleganti e soavi ricordano la classicità greca e romana; sono contraddistinte da acconciature raccolte, abiti morbidi e panneggiati che seguono la linea dei corpi. La lastra originale è conservata, benché ormai in pessimo stato nella zona del fitto tratteggio nero di fondo, presso la Calcografia di Stato. In basso a sinistra “Canova inv” e a destra “Gio.Martino de Boni inc”.

Impressione eccellente dai neri intensi stampata su carta forte bianco avorio. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame.

Bibliografia: G. P. Bertini, F. Fiorani (a cura di), Canova e l’incisione, p.303 n LXXXXIX-6.

VENDUTO