Project Description

Livio Agresti, attribuito a
(Forlì 1505 circa – Roma 1579)

Folla di persone nei pressi di una fortezza/Studio per la flagellazione

Penna
misure: mm 140 x 110

Pittore italiano, uno dei massimi esponenti del manierismo. Inizia la sua formazione con il pittore Francesco Menzocchi (Forlì 1502 – Forlì 1574) per poi seguire la corrente manierista romana. Già nel 1534 risulta inscritto all’Accademia di San Luca e la sua prima opera nota è del 1535 per la Cappella del Sacramento nel Duomo di Forlì. Dopo diverse commissioni nella città natale e a Ravenna, nel 1554 ritorna a Roma dove lavora nella cerchia di Pierin del Vaga (Firenze 1501 – Roma 1547). I numerosi viaggi in Italia gli permisero di conoscere e approfondire esperienze artistiche diverse che lo resero un artista molto vario, senza un ben riconoscibile modus operandi.

Nel foglio, disegnato fronte e retro, vediamo sul recto due folle di persone che si accalcano intorno ad una barella. Il gruppo di destra esce da quella che potrebbe essere la porta di una città fortificata, l’architettura è priva di correttezza strutturale e prospettica. Le linee di contorno  delle figure sono ben marcate e i corpi son tutti curiosamente nudi; in primo piano sulla destra delle donne dai corpi statuari osservano inginocchiate con espressioni di dolore. Le linee parallele e piuttosto rade che l’autore traccia per descrivere le zone in ombra creano effetti chiaroscurali e donano profondità alla rappresentazione. Bella la naturalezza del ciuffo d’erba sopra una pietra in primo piano a sinistra.
Al verso, invece, l’autore ha impiegato lo spazio in maniera più estemporanea. Al centro un Cristo alla colonna, nella più tipica narrazione, con gli aguzzini che infieriscono su di lui. Il Salvatore è frontale, stante, è caratterizzato da lunghi capelli e da un perizoma, ha le mani legate dietro la schiena. Nella parte alta del foglio, a sinistra uno rapido schizzo architettonico di due colonne sopra una scalinata; a destra lo studio sintetizzato dello stesso Cristo alla colonna.

L’attribuzione a Livio Agresti è possibile grazie ai confronti con due suoi fogli conservati presso il British Museum:  N. Inv. SL,5236.85 e 1971,1030.1. ed un terzo presso l’Art Museum di Princeton N. Inv. x1947-78. E’ possibile infatti notare una forte similitudine tra le proporzioni delle anatomie e la medesima caratterizzazione del segno morbido e tondeggiante soprattutto nel confronto tra il verso del nostro foglio e quello di Princeton.
Anche le figure ammantate dei due esemplari del British mostrano una sintesi riconducibile ai modi calligrafici del foglio in esame, soprattutto nei modi veloci e caratteristici con cui sono delineati i volti dei personaggi.
Al verso a penna in grafia antica: Livio Agresti.

Opera in buono stato di conservazione, alcuni restauri lungo i margini laterali ed uno nei pressi delle due figure inginocchiate in basso a destra.

Bibliografia: J.A. Gere and P. Pouncey, Italian drawings in the BM, Artists working in Rome, London, 1983; Galleria La Stanza del Borgo, Catalogo Disegni e Dipinti di Antichi Maestri dal XV al XIX secolo, Milano 1986.

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