Project Description

Marco Alvise Pitteri
(Venezia 1702 – Venezia 1786)

San Francesco da Paola

Bulino
misure: mm 240 x 180

Incisore italiano. Si formò presso la Bottega di Giovanni Battista Piazzetta (Venezia 1683-Venezia 1754) e grazie al sodalizio con il pittore perfezionò sempre più la sua tecnica incisoria. Pitteri era convinto che l’opera a bulino non dovesse essere solo una semplice riproduzione ma avere la stessa forza evocativa di un quadro, partendo dai lavori del francese Claude Mellan raggiunse una particolare tecnica di intaglio a bulino che dava alle sue stampe nuove morbidezze di tono e sfumature chiaroscurali. In collaborazione con Piazzetta egli realizzò serie di incisioni tra le quali ricordiamo quelle che illustrano il volume Beatae Maria Virginis Officium (1740) e i grandi fogli che raffigurano i ritratti de I dodici apostoli (1744). Anche dopo la morte del suo maestro Pitteri continuò a riprodurne le opere, si ricordano circa 440 rami tra ritratti, fogli sciolti e serie di illustrazioni. Tradusse per esempio in incisione i dipinti del famoso pittore veneziano Pietro Longhi e restano ad oggi ineguagliati i grandi rami della rara serie La caccia in valle. Da ricordare anche l’amicizia con l’avvocato commediografo veneziano Carlo Goldoni del quale Pitteri incise un grande ritratto e Goldoni, proprio per ringraziarlo, nel 1753 gli dedicò la commedia Il frappatore.

Nel foglio, raffinato esempio della produzione di fogli a soggetto religioso per la devozione privata, viene raffigurato San Francesco da Paola. Il soggetto è tratto da un’invenzione di Federico Bencovich (1677 ca.-1756). Il Santo è colto frontalmente, seduto, avvolto nel suo saio riccamente panneggiato; la sensazione della stoffa è ottenuta grazie a forti contrasti chiaroscurali realizzati mediante l’abile uso della tecnica. Il volto del santo, racchiuso nel cappuccio, mostra i segni dell’età avanzata, la lunga barba bianca lascia intravedere la bocca socchiusa, gli occhi piccoli fissano lo spettatore. Con la mano destra si regge al bastone, mentre appoggia la sinistra su un consunto libro di preghiere, sembra accarezzarne le pagine, ha lunghe dita nodose e affusolate. In alto al centro incisa la parola “CHARITAS” e nel margine inferiore, oltre l’immagine,  “Phedericus Beoncovich Inv”, “MPitteri Sculp Ven.”/ D. Francisci de Paula Efigiem”/ Milano presso P. e G. Vallardi C. S. Margherita N. 1101.

Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione. Margini regolari oltre la battuta del rame. Al verso timbro da collezione (non presente in Lught).

Un altro esemplare è presente presso i Musei Civici di Monza.

VENDUTO