Project Description

Stefano Della Bella
(Firenze 1610 – Firenze 1664)

Funerale del Principe Francesco De Medici, 1634

Acquaforte
misure: mm 286 x 206

Incisore e disegnatore, si dedicò sporadicamente alla pittura. Il padre Francesco, scultore allievo di Giambologna, morì prematuramente ma riuscì ad avviare tutti i suoi figli a mestieri d’arte. Stefano fu il solo ad eccellere, ebbe i primi insegnamenti presso botteghe di dimenticati orefici i quali ebbero tuttavia il pregio di fargli prender dimestichezza con il bulino. Fu sostanzialmente un autodidatta. Le fonti bibliografiche affermano che egli si esercitava a disegnare figure curiosamente partendo dai piedi e a copiare le incisioni di Jacques Callot avendo come unico confronto l’incisore Remigio Cantagallina. Fu notato poi dal pittore Giovan Battista Vanni che lo prese nella sua bottega e gli diede i primi insegnamenti di pittura e del disegno. La vocazione di Della Bella fu sicuramente l’incisione e già le sue prime opere rivelano i temi a lui più cari: scene di vita contemporanea, feste, battaglie e le decorazioni. Lo studio delle incisioni e dei disegno di maestri antichi, la conoscenza e il confronto con i maestri fiorentini e fiamminghi a lui contemporanei allora presenti alla corte medicea furono furono di grande stimolo. Egli è considerato un grafico puro, grazie ai suoi numerosi viaggi tra Roma e Parigi e grazie alla protezione dei Medici maturò un proprio linguaggio grafico, in vita e per tutto il XVIII secolo fu ricercato e collezionato in Francia e in Italia.

In questa stampa vediamo l’interno della chiesa di San Lorenzo a Firenze dove si stanno svolgendo i funerali del Granduca Francesco de Medici (Firenze 1541- Poggio a Cajano 1587). La navata centrale è maestosa e solenne; nella zona superiore appeso ad una cortina di tende sospese c’è lo stemma mediceo che oscura il soffitto a cassettoni. La navata centrale è sgombra, su entrambi i lati vicino alle imponenti colonne si trovano enormi statue di scheletri abbigliate con cappelli piumati e sorreggono scudi o bastoni. La scena è animata, gli astanti in abiti eleganti, sono colti attraverso un segno rapido e netto in svariati atteggiamenti ascoltano la predica che si svolge da un pulpito sulla destra. Nel mezzo dell’altare il catafalco è sorvegliato da guardie e due enormi cavalli armati, attorno altri religiosi formano due ali. Lo sguardo dello spettatore è accompagnato verso il fondo della scena, suggerito grazie alla presenza dei quattro uomini in primo piano di spalle che guardano la bara. Tutto è descritto con cura e in maniera minuziosa, con forti contrasti chiaroscurali che avvolgono l’ambiente in un’atmosfera argentea. In basso a destra, inciso oltre l’immagine, il monogramma SDB.

Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Lastra è rifilata lungo la battuta del rame sempre visibile. Filigrana: “testa coronata nel cerchio”. Stato: II/III senza alcuna scritta eccetto il monogramma. Questo è lo stato che appare nel libro di Cavalcanti Esequie del Ser Principe Francesco celebrate in Fiorenza; Fiorenza, 1634.

Bibliografia: De Vesme-Massar 74, pag. 27.

Prezzo: € 500,00