Project Description

Albrecht Dürer
(Norimberga 1471 – Norimberga 1528)

La cattura di Cristo, 1510

Xilografia
misure: mm 388 x 271

Pittore e incisore tedesco. Dopo una prima istruzione presso la bottega del padre orefice, nel 1486 studia con il pittore Michael Wolgemut, il maggiore pittore e xilografo attivo in quegli anni a Norimberga. Di questo primo periodo si conservano rarissimi disegni che portano la firma “Ad”, sostituita con il monogramma nel 1496. A partire dal 1490 Dürer inizia i suoi viaggi per la Germania. Lavorando di volta in volta nei luoghi visitati, anche Venezia nel 1494, il suo nome iniziò a circolare. Proprio il primo viaggio in Italia sarà fondamentale per la sua formazione, in particolare, si arricchì del plastico monumentalismo di Mantegna e delle armonie classiche del Pollaiolo e di Giovanni Bellini. Tornato in patria aprì una bottega molto fiorente e stabilì un importante sodalizio con l’elettore di Sassonia Federico il Saggio. Tra il 1507-09 lo ritroviamo a Venezia al centro della raffinata società di nobili, artisti e umanisti della Serenissima, come artista illustre soprattutto per le sue incisioni. In questo periodo l’artista si soffermò su problemi coloristici, dovuti al contatto con Giorgione e Tiziano, risolvendoli in pale d’altare in cui lo spazio, i colori di smalto, il divino “umanizzato” sono le caratteristiche essenziali. Nell’ultimo periodo di vita si occupò principalmente della pubblicazione dei suoi scritti teorici, arricchiti da disegni scientifici.
Dürer è il più grande artista del Rinascimento nordico che, attraverso le sue opere, è stato cerniera tra il nord e il sud dell’Europa. La sua grande passione per l’incisione fa si che tale tecnica venga concepita dall’artista come una forma d’arte a se stante, e ne sviluppa e cura temi diversi e innovativi, che lo portano ad essere forse il migliore incisore di stampe antiche, insieme a Goya e Rembrandt.

Questa xilografia fa parte delle serie nota come La Grande Passione, composta da dodici tavole intagliate dal 1497 al 1510. La serie fu pubblicata nel 1511 a Norimberga con l’aggiunta del frontespizio e del testo latino dell’abate Benedictus Chelidonius (Norimberga 1460 – Vienna 1521) stampato al verso di ogni soggetto. Gli episodi della vita di Cristo sono descritti con durezza, drammaticità e compassione. Attraverso un’inchiostrazione carica che rimarca spazi, equilibri e volumi, e le linee parallele che conferiscono plasticità e corporeità alle figure l’osservatore è invitato ad assistere in prima persona alla scena. La composizione si svolge su tre piani, tre fasce orizzontali. In primissimo piano San Pietro  alza la spada per tagliare l’orecchio a Malco, il quale riverso a terra cerca di difendersi. Poi una sorta di muro, una cortina di corpi. Cristo sofferente, legato e trascinato dai soldati, guarda con passione verso il cielo. Un fitto cozzare di armi, teste, lance, corpi, lascia spazio al candore straziato della figura di Cristo, conteso e incompreso. In alto oltre le parte mediana, un paesaggio con arbusti e fronde, sullo sfondo l’episodio narrato nel solo vangelo di Marco, del giovane che fugge nudo, simbolo della Resurrezione. In basso a sinistra monogramma e in alto nel cielo la data 1510.

Impressione eccellente dai neri intensi. Tiratura coeva con testo latino al verso. Ottimo stato di conservazione, eccetto qualche piega di stampa in alto a sinistra. La prova presenta tracce di inchiostro da stampa diffuse sul foglio, simile ad una diffusa coloritura grigiastra, quasi fosse nerofumo, chiaramente visibili al verso, meno al recto.

Filigrana: (torre corona e fiore)

Bibliografia: Meder 116; Bartsch 7; Strauss 149; Dodgson I.300.103

VENDUTO