Project Description

Antonio Fontanesi
(Reggio Emilia 1818 – Torino 1882)

La pesca

Acquaforte
misure: mm 260 x  188

Pittore e incisore italiano. Si forma presso la Scuola Comunale di Belle arti di Reggio Emilia sotto la guida del professore Prospero Minghetti il quale lo spinse a specializzarsi in scenografie, decorazioni e nella pittura ad affresco. Nel 1874 si trasferisce a Torino alla ricerca di un clima più aperto rispetto a quello reggiano, si arruola come volontario e prende parte alla I Guerra d’Indipendenza. Per fuggire dalla crudeltà della guerra si rifugia prima a Lugano e poi a Ginevra fino al 1865.  In questo clima decisamente più sereno l’artista da sfogo alla sua creatività ed entra in contatto con alcuni pittori svizzeri fra i quali Calame che lo indirizzano verso la pittura di paesaggio e lo incoraggiano a un confronto con l’arte contemporanea europea. Molto importanti e significativi sono, da questo punto di vista, i viaggi a Parigi, dove conosce Corot e i pittori della Scuola di Barbizon, e a Londra dove osserva e studia le opere di Turner e di Constable. Il suo stile, caratterizzato da un segno nervoso e tormentato, predilige in pittura soggetti dalla forte capacità evocativa, malinconica e romantica. Egli studia la realtà naturale cercando in essa motivi profondi e ritrovando i sentimenti dell’animo umano. Come in pittura anche nei disegni e soprattutto nelle acqueforti e litografie che esegue durante l’arco di tutta la sua vita, affrontando soggetti di genere e di paesaggio, egli raggiunge alti valori atmosferici ed effetti di luce. Continui ripensamenti, morsure, velature contraddistinguono il suo modo di procedere sulla lastra; aggiungendo o togliendo segni ottiene esemplari spesso molto diversi fra loro a riprova dell’animo inquieto e della continua ricerca artistica.

L’opera ha come soggetto due fanciulli all’interno di uno stagno, immersi nel paesaggio, tra alberi, arbusti e canne i due sono intenti alla pesca. La luce gioca un ruolo fondamentale, arriva da destra e si riflette sui corpi nudi, creando riflessi sull’acqua e dando un’atmosfera argentea alla composizione. La lastra è stata pubblicata nell’album speciale della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino nel novembre 1864. Da questo soggetto derivò anche una seconda acquaforte dal titolo Ranocchi che venne pubblicata nel 1869 sulla rivista L’Arte in Italia. Al centro sotto il soggetto è inciso a caratteri tipografici: A Fontanesi dis. ed inc., La Pesca,  C. Lovera imp.

Impressione eccellente, dai neri ricchi e vibranti su velina avorio applicata a carta robusta. L’autore si accosta all’acquaforte con un approccio decisamente moderno e sperimentale, tutte le sue lastre sono il frutto di un continuo lavoro di morsura e brunitoio tanto che risulta difficile definire con certezza la sequenza degli stati. L’impiego di velature e effetti di monotipo finalizzato alla ricerca di effetti chiaroscurali sempre differenti complica ancora di più questo lo studio dei vari esemplari.Ottimo stato di conservazione.

Stato: II/III stato con la pianta acquatica alle spalle del bimbo ricurvo ma prima degli interventi che scuriscono la zona in ombra sotto il collo del bimbo in piedi.

Un esemplare è conservato presso la raccolta Davoli 34366

Bibliografia: Angelo Dragone (a cura di), Antonio Fontanesi, l’Opera Grafica, 1980, n 78.

VENDUTO