Project Description

Arturo Martini
(Treviso 1889 – Milano 1947)

La madre, 1915

Cheramografia
misure: mm 205 x 155

Scultore, pittore, incisore e docente italiano. Inizia gli studi alla scuola serale di disegno ed espone le prime creazioni in terracotta nelle vetrine dei negozi della sua città. Nel 1907 è attivo presso lo studio dello scultore Antonio Carlini e l’anno seguente a Venezia presso Urbano Nono. Alla I Esposizione di Ca’ Pesaro espone i suoi capolavori giovanili in scultura e cheramografia, tecnica incisoria, di tipo calcografico, da lui inventata. Grazie alle abilità plastiche e alla sua fantasia assume un ruolo di spicco nel panorama artistico europeo. Viaggia tra Monaco e Parigi, dove approfondisce i temi del cubismo e delle nuove avanguardie. Nel 1912 al Salon d’Automne espone un gruppo di incisioni, che verranno molto apprezzate nel 1913 a Ca’ Pesaro. Nel 1914 espone alla “Mostra dei rifiutati alla Biennale” e partecipa all’Esposizione libera Futurista tenutasi a Roma e negli stessi anni collabora per la rivista Eroica. Dopo uno stop forzato dovuto alla guerra, si trasferisce per un periodo a Vado Ligure e nel 1923 proprio qui avrà la sua prima commissione pubblica il Monumento ai caduti. Tra il 1919-20 collabora e aderisce alla rivista Valori Plastici, riscoprendo la scultura antica e superando il naturalismo ottocentesco. Espone alla III Biennale di Monza, lavora tra Roma e Milano entrando nel periodo della maturità con La Pisana nel 1928. Al sopraggiungere degli anni Trenta è ormai considerato il maggior scultore della sua epoca, premi  esposizioni e collaborazioni pubbliche e private sono all’ordine del giorno e sfoceranno con la nomina per chiara fama alla cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Per Martini ogni opera doveva “esaurire una passione e uno stile”, la sua ricerca artistica tesa ad unire l’antico con il moderno si caratterizza per una ricerca continua lungo tutto l’arco della sua attività.

Arturo Martini realizzerà altri ritratti della madre Maria Della Valle: un bassorilievo, oggi perduto, che venne esposto nel 1907 alla I Mostra d’Arte Trevigiana, questa incisione e poi un terzo ritratto nel 1920, una scultura idealizzata esposta a Vicenza, Milano e Firenze e oggi perduta.
In questa rarissima stampa il volto è leggermente inclinato a sinistra. La donna è anziana e la sua età è accentuata, grazie ai potenti contrasti chiaroscurali, dalle rughe visibili sul collo e sul viso. Quello che più colpisce è il volto e la sua forza espressiva; il viso pungente e spigoloso, antiaccademico, tipico delle composizioni futuriste, soltanto mitigato dagli occhi liquidi, tristi e pensierosi. La donna sembra assente, fossilizzata, è una scultura. Un archetipo, una maschera Lo sfondo è spoglio, ispido e coperto di impurità che imprimono carattere al ritratto. In basso a sinistra in lastra entro un cartiglio monogramma con lettere AM intrecciate. Si conosce un solo altro esemplare conservato a Treviso presso i Musei Civici.

Impressione eccellente, brillante e ben contrastata, ampi margini. Ottimo stato di conservazione.

Bibliografia: Il giovane Arturo Martini, Treviso Museo Civico 1989-1990,n.107.

Prezzo: VENDUTO