Project Description

Cornelis Cort
(Hoorn 1533 – Roma 1578)

San Girolamo, 1577

Bulino
misure: mm 377 x 253

Incisore e disegnatore nord-olandese. Le prime opere documentate sono una serie di incisioni stampate dall’editore Hieronymous Cock ad Anversa all’inizio del 1553. Molti storici dell’arte pensano che l’artista abbiamo compiuto il suo apprendistato proprio presso l’editore e proprio l’opera di Cort avrebbe contribuito a diffondere in Europa il gusto e lo stile olandese. Lasciata l’Olanda Cort si reca a Venezia dove lavora con Tiziano subendone l’influenza; successivamente si trasferisce a Roma dove apre uno studio ed ebbe come allievi Agostino Carracci, Francesco Villamena e Cherubino Alberti.

Il soggetto di questa stampa deriva da un dipinto perduto di Jacopo Zanguidi detto Bertoia (Parma 1544-1574). Al centro della lastra, all’interno di un paesaggio minuziosamente descritto, San Girolamo, uomo anziano dal corpo ancora vigoroso, è inginocchiato su una roccia, il volto rigorosamente di profilo. Parzialmente coperto dalla sua stessa tunica venera il crocifisso che regge nella destra. Alle sue spalle due angeli assistono alla scena e sulla destra il leone attributo del Santo. L’abile uso del bulino genera giochi chiaroscurali, la luce penetra nel bosco e l’illumina il santo e il paesaggio fluviale. In basso al centro la data 1577, in basso a sinistra C. cort fe. Oltre l’immagine nel margine inferiore quattro versi in latino su due colonne: Opprimit hic carnem, mundum odit, tartara domat…Per planctum ad risu praebet imago viam. ; Iacobus parmens. inven; Apud Laurentium Vac, Romae cum privilegio. Numero 36 in basso a destra scritto a penna in grafia antica.

Impressione eccellente, ben inchiostrata e ben contrastata. Ottimo stato di conservazione, residui di colla la verso, rifilato alla battuta del rame. Esemplare nel III/IV con l’indirizzo dell’editore Lorenzo Vaccari attivo a Roma fra il 1563 e il 1600. Il New Hollstein registra un solo esemplare nel I stato, prima cioè dell’aggiunta del privilegio, conservato a Berlino e andato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale.

Filigrana: giglio nel cerchio, simile a Briquet 7105 (Italia 1565 circa).

Bibliografia: Nagler V0003; TIB 131, V0052; New Hollstein II p.145, 113. Witcombe, Print publishing in sixteenth century, Roma, p 343, 5. 37. A. Ghidiglia Quintavalle, Il Bertoja, Silvana Editoriale, Milano 1963, p. 42.

Un esemplare è conservato a Roma in Calcografia di Stato nel Fondo Corsini s-FC 122824; un altro presso la Raccolta Bertarelli di Milano, Art. prez. m. 49

VENDUTO (0090922)