Project Description

Giovanni Andrea Podestà
(Genova 1608 – Genova 1673 circa)

Baccanale di putti davanti alla statua di Venere, 1636

Acquaforte
misure: mm 315 x 398

Pittore e incisore italiano. La sua formazione inizia a Genova con Andrea de Ferrari (Genova 1598 – Genova 1669) e Domenico Fiasella (Sarzana 1589 – Genova 1669). Nel 1634 è a Roma dove si esercita copiando i modelli antichi, esegue per esempio i disegni delle statue e dei rilievi antichi della famosa Collezione Giustiniani poi tradotti in incisioni. E’ fra gli artisti che lavorano per il Cavalier Cassiano dal Pozzo (Torino 1588 – Roma 1657), collezionista ed erudito di fama mondiale. Nel suo palazzo incontra Nicolas Poussin (Les Andelys 1594 – Roma 1665) e Gaspar Dughet dai quali mutua l’interesse per il classicismo; studia gli antichi e riscopre il neocolorismo veneto in particolare Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1490 – Venezia 1576). Tema sempre presente nelle sua composizioni, anche in quelle religiose, sono gruppi di pasciuti putti festanti. Come acquafortista ha un tratto fluido e sfumato, composizioni piene e caratterizzate da un morbido chiaroscuro, attento alla descrizione dei dettagli.

Questa stampa è tratta in controparte dal dipinto ad olio di Tiziano, Festa degli amorini, datato 1518 è oggi conservato a Madrid presso il Museo del Prado. Parte di una serie di importanti baccanali commissionati da Alfonso I d’Este per il suo studiolo privato, venne ammirato e copiato da tutti i pittori dell’epoca e costituisce un modello di riferimento per la diffusione del Barocco.  All’interno di un paesaggio caratterizzato da alcune case sullo sfondo e un grande albero di pesche sulla destra vediamo un trionfo di amorini. C’è chi gioca, chi si scambia effusioni, chi in volo raccoglie i frutti dall’albero, chi cerca di catturare un coniglio, un altro sta per scagliare una freccia. La scena si svolge ai piedi della statua di Venere, collocata a sinistra su di un basamento vicino ad una roccia. Ad osservare la scena due ninfe: una ha tra le mani uno specchio, forse un rimando alla bellezza. In basso a sinistra nell’inciso: All. Ill.mo Sig. il Sig. Cavalier Cassiano del Pozzo G.A.P.D.D/Titianus inv, Romae superiorum licentia 1636. Apud Joseph de Rubeis. Foglio pubblicato a Roma dal noto editore Giuseppe de Rossi (1560 – 1639).

Splendida prova su carta con filigrana: colomba su tre monti dentro a un cerchio (simile a Briquet 12247. Italia, fine secolo XVI). Ottimo stato di conservazione. Esemplare rifilato lungo la battuta del rame sempre visibile.

Bibliografia: T.I.B. 8 (173); Nagler, 8; Le Blanc 7; V. Belloni, Pittori genovesi del Seicento, II. Maestri e discepoli, Genova 1974, p. 238; Maria Catelli Isola, Immagini da Tiziano: stampe dal XVI al XIX secolo, Roma, De Luca editore, Istituto Centrale per la Grafica, 1976, 231, p 69.

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