Project Description

Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto
(Genova 1609 – Mantova 1664)

L’entrata degli animali nell’arca, 1650-55

Acquaforte
misure: mm 203 x 395

Pittore e incisore italiano fra i massimi esponenti della scuola barocca genovese. La prima formazione avviene a Genova presso la bottega di G. B. Paggi, Giovanni Andrea de Ferrari e Sinibaldo Scorza. A Genova si confronta anche con gli artisti fiamminghi presenti in città quali Jan Roos, pittore di animali, e Antoon Van Dyck (Anversa 1599-Londra 1641) dai quali mutua un cromatismo caldo e vibrate. A 25 anni è a Roma, è un artista già apprezzato tanto da poter accedere all’Accademia di San Luca. Lavorerà tra Roma e Genova, quindi a Mantova dove presterà i suoi servizi per il Duca Carlo II Gonzaga. É importante ricordare che egli ebbe un ruolo decisivo nell’affermazione e nello sviluppo dell’incisione d’invenzione -quale strumento di espressione con un linguaggio proprio- sia nel contesto genovese, sia in quello romano dove è sicuramente entrato in contatto con un altro noto incisore: Pietro Testa detto Il Lucchesino (Lucca 1612-Roma 1650). Il Grechetto è stato un grande sperimentatore animato dallo spirito di ricerca di effetti tonali in fase di stampa. Ha spesso ambientato le sue composizioni di notte per incrementare gli effetti di chiaroscuro. E inoltre ad oggi considerato l’inventore del monotipo. I temi più cari che ha affrontato sia in pittura che nelle incisioni sono temi a soggetto biblico o mitologico, spesso le scene sono affollate da animali.

In questa stampa, attraverso un accentuato chiaroscuro di origine rembrantesca, vengono rappresentati diversi animali che si dirigono verso l’Arca di Noè visibile in lontananza sulla sinistra. La scena si svolge all’interno di un paesaggio rigoglioso contraddistinto da alti e grandi alberi, gli animali sembrano uscire dal fitto di un bosco. Questi vengono descritti minuziosamente, al centro della composizione spicca un cavallo dalla criniera mossa dal vento, riconosciamo tori, mucche, cani, una pecora che sta urinando, oche e dei topolini in basso a destra. Sempre sulla destra tre uomini, raffigurati con tratto vibrante e forte inchiostrazione, si confondono quasi con la vegetazione, caricano diversi oggetti su un mulo da soma e sembra che stiano dirigendo gli animali verso l’imbarcazione. Noè è avvolto in una tunica e indica con la mano sinistra l’arca ormai in mare pronta ad accogliere gli animali. In basso a sinistra sopra una pietra bianca è incisa la scritta: “CASTIGLIONE/.EIEP” che sta per Genovese Invenit Et Prinxit”.

Il soggetto di questa incisione è stato sviluppato dall’artista anche in tre dipinti rispettivamente conservati a: Genova, Accademia Ligustica; Weston, College Bradforrd; Genova, Coll. Privata (ill. in E. Arslam, Opere del Grechetto a Genova, a Milano, a Firenze in Arte Lombardia, Milano 1995 pag.170, fig.1). Sono inoltre segnalati da Bellini tre disegni con soggetti molto simili e un disegno probabilmente preparatorio per il solo cavallo (Colnaghi, Londra, aprile-maggio 1972, plate XXXVII, n, 104).

Stato unico ma ottima prova ricca di contrasti. Esemplare rifilato appena oltre la battuta. Qualche integrazione e restauro nella zona destra del foglio visibili per lo più al verso.

Bibliografia: B 1; Bellini 61

VENDUTO