Project Description

Giovanni Battista Paggi
(Genova 1554 – Genova 1627)

L’angelo che trafigge Santa Teresa d’Avila

Penna
misure: mm 95 x 104

Pittore italiano, sin da giovane mostrò la sua inclinazione per il disegno che dovette inizialmente abbandonare per seguire la professione  paterna di mercante. Compiuti venticinque anni e a seguito della morte del padre Paggi si dedica esclusivamente alla pittura sotto la spinta e l’influenza del noto pittore genovese Luca Cambiaso. Nel 1581 condannato per l’omicidio di un giovane nobile, benché per legittima difesa, si rifugiò a Pisa, qui entrò in contatto con Isabella d’Appiano principessa di Piombino la quale contribuì a introdurlo alla corte fiorentina di Francesco I. Una volta a Firenze ricevette diverse commissioni e venne iscritto all’Accademia del disegno dove poté studiare l’arte toscana accanto a grandi maestri. Nel 1590 potè far rientro in Liguria grazie alla protezione di Giovanni Andrea Doria e di Zenobia Doria dei Carretto continuando a lavorare per i Doria nelle principali chiese cittadine. Predilesse soggetti religiosi con esiti carichi di pathos.

Le due figure che compongono la scena occupano il primo piano e riempiono quasi tutto lo spazio. I contorni sono condotti con un marcato segno nervoso e sicuro, i chiaroscuri con il tipico tratteggio largo e parallelo. I soggetti rappresentati sembrano posti su rigonfie nuvole e si stagliano dallo sfondo neutro costruito da regolari linee verticali, espediente questo funzionale al concetto di “visone”. L’angelo con le ali spiegate è colto nel momento in cui trafigge con forza la lancia infuocata nel cuore di Santa Teresa posta in ginocchio sulla sinistra, con le braccia aperte, con la bocca aperta tra estasi e dolore mistico. L’episodio raffigurato è la visione che la Santa ebbe in Spagna nel 1559.

Ottimo stato di conservazione, eccetto omogeneo ingiallimento della carta che tuttavia non disturba la lettura dell’opera. Sul supporto in altro a sinistra, a penna: “N 134” e in basso a destra “N. 469 Collez S. Varni”. (Lught 3531).

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