Project Description

Giovanni Boldini
(Ferrara 1842 – Parigi 1931)

Ritratto di donna con cane

Matita
misure: mm 160 x 103

Pittore italiano, protagonista e interprete del periodo noto come Bella Epoque, attivo in Italia ma soprattutto a Parigi. Dimostrò sin da giovane una forte predisposizione per il disegno, prima di imparare a scrivere riempiva già i quaderni di disegni e a cinque anni aveva creato una sorta di atelier nel granaio di famiglia. Inizia gli studi artistici sotto la guida del padre, Antonio, pittore purista, si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Abbandona la rigida vita accademica per frequentare il caffè Michelangiolo ritrovo di pittori e intellettuali noti come Macchiaioli. Tale esperienza influisce sulla produzione ritrattistica. Le donne sono le vere protagoniste per tutta la sua carriera: sulle poltrone stile Impero dell’atelier sfilarono centinaia di donne di charme, sia che fossero nobili o famose, sia che fossero umili e semplici modellenon venivano rappresentate nella loro quotidianità ma attraverso la tela erano elevate a divinità terrestri.

Un tratto deciso e sinuoso esalta la figura di questa “diva”, termine scelto da Boldini per riferirsi alle proprie muse. Un abito avvolgente dal morbido collo di pelliccia, una fascia alla vita e un elaborato cappello; la donna è colta di spalle, pare piegata in avanti, seguita da un levriero. Il tipico segno rapido, a sciabolate, conferisce dinamicità alla composizione, si intuisce il movimento nervoso del cane. Non si trova una relazione diretta con un dipinto di Boldini, tuttavia si rileva una somiglianza con la tela del 1908, oggi in collezione privata, raffigurante Ritratto della Marchesa Casati. Il levriero e l’abito sono molto simili tuttavia la figura nel dipinto è frontale e il cane visto di fianco. Foglio di taccuino con frammento della zigrinatura per il distacco, come spesso si trova nella produzione dell’autore. Potrebbe trattarsi di un’impressione colta dal vivo poi rielaborata nella scelta più impressionante della visone frontale come si ritrova nel dipinto. In tutti i fogli ritrovati nell’atelier dell’artista alla sua morte, in basso a destra, è stato apposto il timbro con facsimile della firma e al verso apposta a penna la dicitura autografa: D.196 – album n59 – disegno autentico di Giov. Boldini – Vito Doria. Sulla matrice dell’album a matita: a n 59. Si allega autentica di Vito Doria datata 1980 su fotografia in bianco e nero del disegno.

Ottimo stato di conservazione. Cornice intagliata dorata e laccata risalente agli anni Cinquanta.

Bibliografia: B. Doria, Giovanni Boldini, Catalogo Generale, p 538 (per il dipinto).

VENDUTO