Project Description

Giovanni Folo
(Bassano 1764 – Roma 1836)
Amorini 
Acquaforte e bulino
misure: mm lastra 392 x 440; foglio mm 470 x 525
Pittore e incisore. Formatosi a Venezia sotto Giulio Golini, acquisisce precocemente la tecnica veneta caratterizzata da un sapiente dosaggio tra acquaforte e bulino finalizzato ad ottenere la resa materica del segno propria del linguaggio grafico neoclassico. Collabora probabilmente con la feconda azienda dei Remondini di Bassano per poi trasferirsi a Roma presso il conterraneo Giovanni Volpato. In questa bottega prosegue l’attività di traduzione da dipinti classici e sculture raffinando sempre più il suo linguaggio. Entro la fine del secolo raggiunge una tale abilità e fama che, ormai indipendente, detiene il quasi monopolio della stampa di traduzione. Nel 1812 viene nominato accademico di San Luca grazie all’appoggio dello scultore Antonio Canova per il quale ha inciso Ercole e Lica. Alla sua morte i rami vengono acquistati dal Papa e sono oggi conservati presso la Calcografia di Stato.
L’autore inserisce i soggetti in un ovale modanato a simulare due bassorilievi. I soggetti sono tratti da un’invenzione e un disegno del pittore barocco-neoclassico Stefano Tofanelli (Lucca 1750 – Roma  1812). Tofanelli con il collega Nocchi è attivo fin dagli anni Novanta del Settecento nella bottega di Volpato come fornitore esclusivo dei disegni da tradurre in incisione.
In un foglio viene raffigurato un amorino coperto da un lembo di tessuto riccamente panneggiato, seduto su di una roccia nell’atto di pungersi il dito con una freccia, rivolge lo sguardo, enigmatico, allo spettatore. L’attenzione per gli effetti luministici rende il primo piano quasi argenteo mentre lo sfondo, connotato da alberi rigogliosi, è più scuro. Nel secondo foglio l’amorino è seduto, sempre coperto da uno svolazzante tessuto, colto di profilo mentre tende l’arco per scoccare la freccia. Sotto il soggetto raffigurante l’amorino che si punge il dito, tre versi di Seneca e più sotto dedica “al Genio e all’Eleganza dell’Illma. Sig.a Emerenziana Fratini Lentini”. Nel soggetto raffigurante un amorino che tende l’arco, quattro versi tratti dal Libro II Egloga I di Properzio, più sotto dedica “Alle Grazie, ed al Gusto elgante dell’Illma Sig.ra Leonilda Bottoni”. La marchesa Leonilde Bottoni (Padova 1812 – Modena 1895) sposò il prof. di scienze naturali presso l’Università di Modena Pietro Doderlein. In entrambi i fogli Giovanni Folo viene indicato come incisore e venditore dei fogli a Roma.
Splendide impressioni su carta vergellata coeva priva di filigrana. Minime tracce di foxing visibili solo al verso. I fogli sono da datare ai primi anni dell’800.
Bibliografia: R. Campanile, GFincisore, tesi di laurea, Univ. di Padova, a.a. 1982-83 (conservata anche nella Biblioteca del Museo civico di Bassano Del Grappa) p. 70.
Prezzo: € 550,00 (la coppia)