Project Description

Giulio Bonasone
(Bologna 1498 – Roma 1580)

Pan e ninfa  

Acquaforte, bulino
misure: mm 286 x 448

Pittore e incisore italiano. Attivo a Bologna e a Roma dal 1531 al 1574. Numerose sono le sue stampe: il primo a descriverle fu il Malvasia (I, pp. 65-68), che ne elenca duecentocinquantacinque; il Bartsch ne ricorda trecentocinquantaquattro e fa una serrata critica dei repertori precedenti. Oltre alla produzione di soggetti d’invenzione Bonasone si è dedicato con estrema cura alle incisioni di traduzione da opere di grandi artisti del rinascimento italiano quali per esempio Raffaello, Michelangelo, Parmigianino e Giulio Romano. Tale feconda attività risulta molto varia, Bonasone non riproduce pedissequamente le opere, spesso ne esegue una copia dipinta o disegnata e da quella ricava la lastra, talvolta modificando alcuni dettagli. C’è dunque un tentativo di “interpretare” il modello, mescolando l’acquaforte e il bulino, con uno stile personale che comunque risente degli insegnamenti di Marcantonio Raimondi e della scuola bolognese.

Il soggetto di questa stampa potrebbe essere o di invenzione secondo Bartsch o, secondo Massari, tratto da un affresco perduto di Giulio Romano (Roma 1499 – Mantova 1546) eseguito nel 1527 in Palazzo Te a Mantova nella sala delle Aquile. Il classico tratto lungo e l’intersezione di linee parallele creano tenui contrasti chiaroscurali che conferiscono un tono argenteo e quasi solenne alla composizione. Immersi in un paesaggio agreste caratterizzato da arbusti, montagne sullo sfondo e un albero fronduto dai cui rami pendono, come fossero dei frutti, i vari attributi dei personaggi in primo piano. Seduti su una roccia vediamo il fauno Pan che con una mano stringe una cornucopia mentre appoggia la testa all’altra mano per incrociare li sguardo della Ninfa alla sua sinistra che ricambia l’attenzione e come il dio sorregge tra le mani una cornucopia. Sulla destra è rappresentato Cupido con i cembali e alle sue spalle una scultura del dio Termine, posto a custodia dei confini dei campi. Pare che pan e la Ninfa stiano offrendo a lui le cornucopie. Alla base della scultura è inciso:  J.bonasonio f.  Stato I, prova delicata, prima dei vari ritocchi

Impressione eccellente ben contrastata. Ottimo stato di conservazione. Rifilata lungo la battuta del rame o con minimo margine.
Filigrana: frammento di filigrana cerchio con all’interno figura non riconoscibile, ma della tipologia che si riscontra nelle filigrane italiane del 500.

Un altro esemplare è conservato presso i Musei Civici di Arte e Storia. Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia

Bibliografia: Bartsch XV.154.170; Massari. Giulio Romano I, Edizioni Quasar, 1983, n 121

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