Project Description

Jean-Baptiste Camille Corot
(Parigi 1796 – Parigi 1875)

Campagne Boisèe, 1866

Acquaforte
misure: mm 110 x 137

Pittore e incisore francese considerato uno dei più grandi paesaggisti del suo tempo. Nacque in una famiglia borghese che lo indirizzò verso il commercio di stoffe e tessuti, questo lavoro non faceva per lui tanto che a ventisei anni interruppe questa strada per dedicarsi alla pittura soprattutto di paesaggi. La vera formazione artistica avvenne tra il 1821 e 1822 presso il pittore Michallon che gli fece scoprire la bellezza della pittura en plein air. Nel 1825 si recò in Italia per il Grand Tour, viaggiò nelle principali città d’arte, dal quale tornò con duecento disegni e centocinquanta dipinti. Nelle sue opere il paesaggio è idealizzato ma descritto con un’attenta e accurata ricerca dal vero.

Questa stampa è stata realizzata per illustrare il volume Paysagiste aux champs di Frederic Henriet del 1866. Un trattato artistico sul paesaggio bucolico arricchito da 13 incisioni originali dei migliori artisti francesi dell’epoca. Attraverso dei tratti vibranti e nervosi vediamo rappresentato un intenso scorcio campestre prospettico scandito da piani successivi, quasi una quinta teatrale. La luce crea atmosfere abbacinanti. Il primo piano è avvolto nell’ombra, sulla sinistra le copiose fronde degli alberi nascondono alla vista i tronchi mentre sulla destra piante più esili si sviluppano verso in cielo. Tra questi tronchi, sotto i rami intrecciati, notiamo una contadina di spalle che si china forse per raccogliere dei frutti. Sullo sfondo alle pendici di una catena montuosa è rappresentata un’umile abitazione circondata da arbusti. Il cielo, che occupa quasi la metà del foglio, è contraddistinto da lunghe linee parallele. In basso a sinistra nel soggetto la firma Carot, oltre l’immagine “Corot inv. et sc./Imp.Delatre,Paris.”

Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato: III/IV con l’indicazione Delatre, Paris.

Bibliografia: Delteil, 8. Melot, 8.

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