Project Description

Marcantonio Raimondi
(Sant’Andrea in Argine 1480 circa – Bologna 1534)

San Paolo predica ad Atene

Bulino
misure: mm 265 x 353

Incisore italiano, considerato un importante riferimento per gli artisti della sua epoca. La sua formazione avviene a Bologna nella bottega del pittore Francesco Francia a partire dal 1504, nel 1506 si trasferisce a Venezia. Lo studio di nuovi maestri e i nuovi contatti aggiungono alla sua personalità influssi mantagneschi e dureriani. Vasari per esempio, racconta che Raimondi investì tutti i suoi averi nell’acquisto di una serie di silografie di Dürer nell’intento di riprodurle con dedizione e impegno assoluti, nonostante avesse impiegato il bulino venne accusato di plagio per questo. Nel 1509 lo troviamo a Roma dove riesce a entrare nella bottega del Baviera per incontrare Raffaello. Il sodalizio durerà fino alla morte di quest’ultimo, Raimondi ne incide i disegni perfezionandosi nella tecnica incisoria, tanto nella resa del chiaroscuro quanto nella costruzioni dei volumi e degli spazi. Nonostante Raimondi sia considerato il maggior interprete e disegnatore delle opere di Raffaello, accanto a queste opere continuò a incidere soggetti di propria invenzione o tratti dall’antico, divenendo egli stesso un maestro incisore.

Questa stampa riproduce un’invenzione di Raffaello per uno dei dieci arazzi commissionati da Leone X verso il 1513-1514 per la Cappella Sistina. Il modello è probabilmente un disegno oggi perduto poiché reca le stesse varianti presenti nel cartone e nell’arazzo ma non nei disegni oggi noti. San Paolo predica all’Areopago di Atene, viene rappresentato a figura intera di profilo destro con le braccia alzate. Gli astanti partecipano con enfasi al discorso, colti in pose differenti vestono lunghe toghe riccamente drappeggiate. La fuga di archi sulla sinistra conduce lo sguardo verso un punto in lontananza, più chiaro, prima di giungere alla massa del tempio circolare con davanti la statua di Marte sulla destra. Due masse architettoniche scandiscono lo spazio, il segno fitto e curvo è utilizzato solo nelle figure che paiono sculture inserite nello spazio. In primo piano il gioco di marmi sul pavimento sembra suggerire un tappeto. La forte inchiostrazione e gli intensi contrasti chiaroscurali enfatizzano il pathos della scena. I critici propongono una datazione variabile dal 1517 al 1520/22. La firma è la tavoletta vuota in basso a sinistra.

Impressione eccellente, dai neri intensi. Ottimo stato di conservazione, qualche cedimento verticale della carta in corrispondenza del gradino bianco e nel cielo al centro, una piccola mancanza sulla ringhiera del tempio tondo, foglio controfondato in antico. Esemplare rifilato alla linea di contorno.

Altri esemplari sono conservati presso il British Museum e V&A Museum e l’Albertina di Vienna.

Bibliografia: Bartsch XIV.50.44; Delaborde 1888 / Marc-Antoine Raimondi: Etude Historique et Critique suivie d’un catalogue raisonné des oeuvres du maitre, 133.84; TIB 44(50). 

Prezzo: € 1800,00 (0150922)