Project Description

Mariano Fortuny y Madrazo
(Granada 1871 – Venezia 1949)

Sigfrido. Mine entierra el tesoro, 1896

Acquaforte, acquatinta
misure: mm 87 x 123

Pittore, stilista e scenografo nato in una famiglia di artisti suo padre era il famoso pittore e incisore Marià Fortuny Marsal e sua madre Cecilia de Madrazo, figlia del direttore del Museo del Prado,  apparteneva ad una famiglia di artisti e di studiosi d’arte di primaria importanza nell’Ottocento spagnolo. Nel 1874 a soli tre anni Mariano rimase orfano di padre, la famiglia si trasferì allora a Parigi dove lo zio materno Raymundo de Madrazo, anch’egli noto pittore, costituì un punto di riferimento nella sua carriera artistica. Nel 1888 con la madre e la sorella si trasferirono a Venezia nel Palazzo Martinengo sul Canal Grande, oggi Palazzo Fortuny. Qui Mariano installo un atelier. Tutte le influenze apprese in questi anni confluirono in uno stile ricercato e articolato che si sviluppò tanto in pittura quanto nell’incisione, nel recupero della fabbricazione di tessuti, nell’abbigliamento, nell’illuminazione e nella fotografia dando prova della poliedricità di questo artista. Mariano fu un raffinato amante delle letture filosofiche di A. Schopenhauer e di F. Nietzsche, nonché della musica Wagneriana.

Questa stampa deriva proprio dal Sigfrido, terzo dramma musicale della tetralogia L’anello del Nibelungo di Richard Wagner. Siamo nell’atto secondo, scena terza. Sigfrido, l’eroe dei popoli nordici, è allevato da Mime un nano nibelungo, che sprona il giovane a uccidere il drago Faffner, custode del tesoro in cui si trova anche l’anello magico forgiato con l’oro un tempo custodito sul fondo del Reno. Tale anello dà il potere sul mondo, ma condanna chi lo possiede alla morte. Da uno sfondo scuro, tenebroso e inquietante che rappresenta la grotta, realizzato con la tecnica dell’acquatinta, vediamo sulla destra Mine che si sta arrampicando su di una roccia; è piccolo, barbuto, da le spalle allo spettatore ed è l’unica figura in luce rispetto la composizione. Il soggetto è in relazione con altri tre dedicati al Sigfrido, il gruppo è da datare al 1896 (data scritta, probabilmente da Henriette Fortuny al verso dell’esemplare conservato presso la Biblioteca Nacional de Madrid). La lastra è oggi conservata presso la Calcografia Nazionale di Madrid.

Splendida impressione dai neri profondi, grigi cupi e vivace chiaroscuro. ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. In basso oltre l’immagine a matita firma dell’artista.

Bibliografia: Vives i Pique-Cuenca Garcia, Mariano Fortuny Marsal, Mariano Fortuny Madrazo, Electa, 1994, 7.

VENDUTO