Project Description

Niccolò Boldrini
(Vicenza 1510 – Roma 1570)

Il Laocoonte, 1540/45

Xilografia
misure: mm 280 x 410

Incisore e illustratore italiano attivo a Venezia nel XVI secolo. Non si hanno molte notizie riguardanti la sua formazione ma la sua fama deriva dalla traduzione incisa di alcuni disegni di Tiziano molto probabilmente realizzati a tal fine, ne son un esempio Venere e Cupido 1566, unica lastra firmata, Contadina che munge una mucca (o La lattaia), Sansone e Dalila c. 1540-1548 e Santa Catarina e San Sebastiano con quattro altri santi. 

Il soggetto di questo foglio deriva da un disegno di Tiziano databile successivamente al suo soggiorno romano avvenuto nel 1545. Il gruppo scultoreo del Laocoonte (rinvenuto a Roma nel 1506) fu per molti artisti manieristi fonte di ispirazione tanto da divenire quasi oggetto di venerazione. Tiziano, forse per ridimensionarne la fama, lo ridicolizza realizzando questo disegno in cui i personaggi sono sostituiti da muscolose scimmie. La scimmia, l’animale più simile all’uomo, è stata spesso impiegata dagli artisti quale simbolo della critica verso la società contemporanea ed è sa sempre nella cultura occidentale simbolo di disordine e sregolatezza morale. In primo piano, all’interno di un paesaggio caratterizzato da tortuosi alberi sulla destra e sullo sfondo da profili di abitazioni, vediamo su un basamento uno scimmione affiancato da due scimmie più piccole, sui loro corpi scultorei si avviluppano serpenti. Il tratto lungo e netto descrive nei dettagli i particolari come il pelo degli animali, il terreno collinare, gli alberi dalle folte chiome e le montagne.

Impressione molto fresca su carta vergellata con filigrana non chiaramente leggibile, una piega di stampa in basso al centro della composizione. Ottimo stato di conservazione. Esemplare rifilato alla linea di contorno sempre visibile. Qualche buco di tarlo parzialmente ritoccato in antico, qualche spaccatura lungo i margini e consueta spaccatura a metà del lato destro della composizione.

Bibliografia: Dreyer 25, Mauroner 23, Oberhuber 175, Passavant 97, Muraro Rosand 49 p 114. M. Bury, ‘The Print in Italy 1550-1625’, British Museum, London 2001, p.222;  Naoko Takahatake, ‘The chiaroscuro woodcut in Renaissance Italy’, Los Angeles 2018, pp.205-214.

VENDUTO