Project Description

Pietro Fontana
(Bassano 1762 – Roma 1837)

Compianto della Contessa de Haro, 1818

Acquaforte
misure: mm 860 x 620

Principalmente incisore si forma a Bassano presso il pittore Giulio Golini, ben presto si impiega presso la rinomata Calcografia Remondini. Successivamente parte alla volta di Venezia per studiare con il pittore Mengardi e nel 1785 raggiunge Roma per riunirsi all’amico incisore Giovanni Folo presso lo studio del ben più noto incisore veneto Giovanni Volpato. Per i primi anni la sua attività è influenzata dai lavori di Raffaello Morghen, dal quale però si distacca per aprire uno studio in proprio. tra i vari lavori di traduzioni di monumenti da segnalare la duratura collaborazione con Antonio Canova per il quale riprodurrà ben 32monumenti o bassorilievi.

Antonio Canova attribuì una grande importanza al mezzo incisorio quale mezzo di divulgazione delle immagini delle sue opere, sculture e bassorilievi. Come i documenti e la critica ricorda, era indignato per le brutte stampe dalle sue opere che circolavano e, dopo i primi tentativi di riproduzione a contorno in formato ridotto, nel secondo decennio dell’800 si impegna in prima persona a stipendiare incisori che riproducessero sotto il suo controllo in maniera sistematica tutta la sua produzione. Egli stesso scelse la maniera e l’angolazione da cui riprodurre le figure, i gruppi o i bassorilievi. Il lavoro sulle lastre veniva seguito passo passo da Canova il quale, una volta terminata l’opera, si riservava il diritto di approvare il risultato prima di pagare l’intagliatore. Canova stesso stabiliva inoltre le dediche da aggiungere sotto i soggetti incisi. I fogli venivano per lo più venduti sciolti presso il negozio di Pier Luigi Scheri a Roma in Piazza di Spagna 82. Si conosce inoltre un frontespizio datato 1817 delle “Stampe delle opere scolpite da Antonio Canova” in vendita presso il libraio Pier Luigi Scheri di Roma, e un altro in francese stampato dall’editore Boudin a Parigi senza data. Ciò testimonia l’ampio interesse per le opere di Canova, in Italia e in Francia, nonostante la mancanza di una vera e propria edizione definitiva, forse anche a causa della morte di Canova nel 1822, delle lastre da lui curate. Le lastra è oggi conservata presso la Calcografia di Stato di Roma.

Il monumento sepolcrale fu commissionato a Canova dal Marchese Haro di Santa Cruz nel 1806. Il monumento doveva essere destinato ad una chiesa di Madrid per ricordare la figlia. Nello stesso sepolcro voleva essere sepolta anche la madre. Sul sarcofago si vedono la madre seduta disperata, il padre in piedi in lacrime oltre il letto su cui giace la figlia e tre figure che potrebbero essere gli altri tre fratelli della defunta, in modo da raffigurare l’intera famiglia. Tuttavia la realtà rappresentata è una realtà ideale; solo l’anzianità del marito è realistica, mentre l’età dei figli non corrisponde alla datazione del rilievo. Grazie alla forza trasmessa dalle figure lo spettatore viene coinvolto in questo dolore silenzioso che provoca commozione. L’opera è oggi conservata presso il Museo e Gipsoteca Antonio Canova a Possagno. Oltre l’immagine nel margine inferiore bianco: titolo, nome dello scultore, dell’incisore e del disegnatore Giovanni Tognoli (Bieno TN 1786 – Roma 1862). La lastra, contrariamente alla maggior parte di quelle note, non è giunta in Calcografia Camerale, la tirature doveva probabilmente essere stata eseguita su iniziativa della famiglia de Haro che dovette essere anche proprietaria del rame.

Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato unico

Bibliografia: Grazia Pezzini Bernini-Fabio Fiorani, Canova e l’incisione, Ghedina e Tassotti, Bassano 1993, n XLVI.

VENDUTO