Project Description

Pietro Fontana
(Bassano 1762 – Roma 1837)

Monumento funerario di Vittorio Alfieri. Veduta parziale (L’Italia piangente)

Acquaforte
misure: mm 860 x 620

Principalmente incisore si forma a Bassano presso il pittore Giulio Golini, ben presto si impiega presso la rinomata Calcografia Remondini. Successivamente parte alla volta di Venezia per studiare con il pittore Mengardi e nel 1785 raggiunge Roma per riunirsi all’amico incisore Giovanni Folo presso lo studio del ben più noto incisore veneto Giovanni Volpato. Per i primi anni la sua attività è influenzata dai lavori di Raffaello Morghen, dal quale però si distacca per aprire uno studio in proprio. Tra i vari lavori di traduzioni di monumenti da segnalare la duratura collaborazione con Antonio Canova per il quale riprodurrà ben trentadue tra monumenti e bassorilievi.

Antonio Canova attribuì una grande importanza al mezzo incisorio quale mezzo di divulgazione delle immagini delle sue opere, sculture e bassorilievi. Come i documenti e la critica ricorda, era indignato per le brutte stampe dalle sue opere che circolavano e, dopo i primi tentativi di riproduzione a contorno in formato ridotto, nel secondo decennio dell’800 si impegna in prima persona a stipendiare incisori che riproducessero sotto il suo controllo in maniera sistematica tutta la sua produzione. Egli stesso scelse la maniera e l’angolazione da cui riprodurre le figure, i gruppi o i bassorilievi. Il lavoro sulle lastre veniva seguito passo passo da Canova il quale, una volta terminata l’opera, si riservava il diritto di approvare il risultato prima di pagare l’intagliatore. Canova stesso stabiliva inoltre le dediche da aggiungere sotto i soggetti incisi. I fogli venivano per lo più venduti sciolti presso il negozio di Pier Luigi Scheri a Roma in Piazza di Spagna 82. Si conosce inoltre un frontespizio datato 1817 delle “Stampe delle opere scolpite da Antonio Canova” in vendita presso il libraio Pier Luigi Scheri di Roma, e un altro in francese stampato dall’editore Boudin a Parigi senza data. Ciò testimonia l’ampio interesse per le opere di Canova, in Italia e in Francia, nonostante la mancanza di una vera e propria edizione definitiva, forse anche a causa della morte di Canova nel 1822, delle lastre da lui curate. Le lastra è oggi conservata presso la Calcografia di Stato di Roma.

La morte di Vittorio Alfieri poeta e drammaturgo avvenne nel 1803 e la sua ultima compagna, la contessa d’Albany, commissionò al genio di Canova un monumento in sua memoria. La contessa rifiuta un primo progetto in forma di stele per finanziarne uno più complesso da collocare nella Chiesa di Santa Croce a Firenze grazie all’appoggio della nuova Granduchessa Elisa Baciocchi. In questa stampa viene riprodotta una parte del sepolcro classicheggiante, è visibile la sontuosa Italia piangente: una donna turrita avvolta in un lungo abito panneggiato che appoggia il gomito destro sul sepolcro e, sulla mano destra, il volto commosso e in lacrime. Al centro sul sepolcro un medaglione con il profilo di Alfieri e, poco più in basso sul basamento, una cetra e due corone allegoriche. Sul lato destro, dietro la donna, è visibile una maschera tragica, omaggio al genere letterario in cui lo scrittore eccelleva. Oltre il soggetto nel margine inferiore incisi: titolo, dedica e nomi dello scultore, dell’incisore e del disegnatore Lugi Durantini (Roma 1791-1857).

Impressione eccellente. Ottimo stato di conservazione. Ampi margini oltre la battuta del rame. Stato II/III con la dedica a Gavino Hamilton ma senza l’indirizzo della Calcografia Camerale. Frammento filigrana lettere P M.

Bibliografia: Grazia Pezzini Bernini-Fabio Fiorani, Canova e l’incisione, Ghedina e Tassotti, Bassano 1993, n XLVIII.

VENDUTO